Cura custodiendi omnia monumenta antiquatis laude praestantia

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Cura custodiendi omnia monumenta antiquatis laude praestantia

L’elaborazione del concetto di «bene culturale» alla vigilia della prima codificazione canonica


La ricerca, che analizza in particolar modo i testi dei concili e dei sinodi ottocenteschi in riferimento al tema di indagine, ricostruisce l’alveo della elaborazione delle due bozze di canone rinvenute nel Fondo Ojetti dell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana di Roma, ed aiuta ad inquadrare anche la normativa attuale, che si è ulteriormente sviluppata con Accordi bilaterali tra Stato e Chiesa, a livello nazionale, regionale e locale. Si tratta, pertanto, di un singolare studio di carattere storico-giuridico che presenta organicamente la legislazione dello Stato Pontificio in materia di tutela del patrimonio artistico e affronta l’evolversi della normativa canonica particolare in Italia nel XIX secolo: il riferimento all’Italia potrebbe dare l’impressione di chiudere la normativa universale nel particolare. In realtà, per questa materia, la realtà italiana, quasi prolungamento dello Stato Pontificio, ha costituito il terreno di sperimentazione che poi si allargherà al resto della cattolicità.

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Marco Maran

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laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, è Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Adria-Rovigo, ove ricopre anche i ruoli di Direttore dell’Archivio Storico e Vice Cancelliere Vescovile. Sposato dal 2003, è padre di quattro figli. Diacono permanente diocesano dal 2012, è Difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto.

Caratteristiche

Anno: 2022
Numero pagine: 304
ISBN: 978-88-6512-841-1
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